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vantinove dicembre duemilaotto

Inviato da nessunluogo.net il Mar, 02/03/2009 - 00:56

La nottata passata in clinica non é certo delle più comode, ma almeno qualche ora l'ho passata dormendo, al contrario di Rossella che era già più nervosa. Come non capirla? Nonostante tutte le tranquillizzazioni e la sicurezza sarà lei che di lì a poche ore entrerà in sala operatoria.

So che può sembrare stupido, ma ho sensi di colpa per cose assurde: per aver dormito, per non essere io a venire aperto, per non poter fare praticamente niente...

Qualche visita delle infermiere, qualche dottore e già Rossella viene preparata per l'operazione mentre dalle altre stanze comincia il viavai. La sensazione é quella di una fabbrica che s'è messa in funzione.

Non é la parola giusta, ma penso a "catena di montaggio".

Quasi senza accorgermene sto salutando Rossella che entra in sala. Purtroppo non potrò entrare a darle sostegno dentro. Le dico "coraggio". Mi dico "speriamo bene".

alim0492Tutti quei dannati telefilm medici ti infilano in testa una quantità assurda di possibili complicazioni possibili ed impossibili, così senza accorgermene mi ritrovo a fare l'analisi differenziale neanche fossi Greg House. Come l'antipatico medico sfrutto la presenza dei parenti per distrarmi con le mie battute sarcastiche.

Dividiamo il corridoio con un altro quasi-padre ed i suoi familiari: come da copione lui scava un solco percorrendo quella mezza dozzina di metri avanti e indietro. Mi sforzo per non cascare nel clichè, ma non riesco a fare a meno di ballare sul posto una strana danza improvvisata.

Non è la parola giusta, ma penso a "delirium tremens". E non ricordo quando'é stata l'ultima volta che ho bevuto un alcolico. E penso che una vodka ora la berrei con piacere.

Arrivano telefonate, rispondo e ripeto le stesse cose: stiamo aspettando.

Da fuori sentiamo un "GNAAAA!" e penso "è lui".

I nonni si avvicinano alla porta automatica e dicono "è lui! è lui!". Io dico "Si, forse è lui".

alim0498Penso "Il mio Fabrizio è qui, è arrivato". Ed il lamento dura ancora qualche minuto. Da fuori riesco a vedere solo una gambina, ma è lui, il mio pupo, lo so.

Ora aspettiamo la mamma, le preoccupazioni sono state interrotte, ma è tornata la voce di House che dice "emorragia". Il dottor Carter dice "placenta previa". Il dottor Ross dice "prolasso uterino".

Inspiro.

Espiro.

Viene fuori un dottore, uno vero anche se assomiglia a Clooney che annuncia che stanno tutti bene, stanno ricucendo Rossella e stanno facendo al pupo i controlli di routine.

Mi dico "ok, ha anche gli altri tre arti", dico "quando posso vederli?". "Vado ad informarmi" mi fa. Ed entra dentro

Viene fuori una barella con dentro mia moglie. Nonostante i postumi dell'operazione, nonostante la copertona ed i brividi, nonostante i fili attaccati che sembra una Playstation con 4 giocatori, nonostante le labbra che bacio fredde. Nonostante tutto ha una bellezza che non le avevo mai visto addosso: ora è una mamma.

Fabri appena natoPoco dopo arriva una culletta trasparente e lo vediamo. Un piccolo germoglio d'uomo che si ciuccia la manica. di una tutina decisamente troppo grande per lui. Ha della pomata gialla in un occhio aperto (mi dicono che é per evitare infezioni) ed emette dei gemiti che sono l'unico suono che ascolto nonostante siano appena percepibili.

Conosco quegli occhi, conosco quelle manine, conosco tutto di lui anche se l'ho appena visto e  mi scatta nella testa la certezza che lo amo più di qualunque cosa abbia mai visto e mai vedrò.

La giornata scorre scoprendo le piccole cose che fa, ogni movimento é puntualmente registrato dai sensori di due generazioni di parenti che lo coccolano senza tregua.

alim0505Di sera mia suocera resta in clinica e torno a casa. Durante la strada sono un po' stordito. Un giorno con l'adrenalina a palla ti lascia sfinito ed arrivo nella mia dimora vuota senza rendermene conto.

E qui senza nessun motivo, facendo le operazioni banali di ogni giorno mi rendo conto dell'enorme differenza che c'è rispetto al giorno prima. E piango di gioia.

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