Di solito in estate mi sbizarrisco e mi dedico alla lettura in maniera più decisa del solito.
Purtroppo quest'anno non è andata allo stesso modo: sarà perchè ero più stanco del solito ed ho dormito di più, sarà perchè sono preso dalla gravidanza di mia moglie e cerco di coccolarla ed aiutarla in ogni cosa che fa, sarà perchè i fumetti della DC Comics quest'anno ci hanno letteralmente sommersi ed io leggo sempre prima i fumetti...
Insomma quest'anno al posto dei 2/3 romanzi ho letto solo un libro, una raccolta di racconti. Che almeno è come se avessi letto dieci storie diverse, ma in realtà è solo una bugia che mi dico per sentirmi meno in colpa col dio protettore della lettura al quale -per redimermi- ho già sacrificato diverse VHS (che tanto non avrei mai guardato).
Ma torniamo al libro: bello.
L'autore è Neil Gaiman, quindi non certo una novità fra le mie letture: già famoso per Sandman (fumetto che ha vinto premi fumettistici e letterari) e un'infinità di altri fumetti, quindi in libreria con Coraline, Stardust ed altri, si è improvvisato anche sceneggiatore in diversi film fra cui Beowulf.
La caratteristica delle opere di Gaiman è l'oniricità ed un tocco di sana ed oscura inquietudine e nelle undici storie (o meglio 10 storie + una filastrocca) si sentono tutte.
Nel mio cuore spicca soprattutto "Il ponte del troll" che ha per protagonista un ragazzo qualunque che in diverse età incrocia un troll che vuole mangiargli la vita. Ogni volta lo convince a lasciarl oandare con la promessa che la prossima volta la sua vita sarà più piena e gustosa, fino al finale a sorpresa.
Particolarmente divertente è poi "Cavalleria": racconta di una vecchia gentile vedova londinese dei nostri giorni trova in un mercatino dell'usato il sacro Graal. Il giorno seguente comincia a ricevere visite nientemeno che dal cavaliere Galahad in armatura e cavallo bianco, giovane e bello come nei racconti di re Artù il quale cerca in tutti i modi di convincerla di donargli il sacro cimelio così da adempiere alla sua millenaria missione.